Un parco immobili fantasma ricco di «altre» unità immobiliari, cioè tutto ciò che non è compreso in abitazioni (9.572), magazzini (8.325) e autorimesse (5416).
Dai calcoli sono esclusi i fabbricati rurali di pianura e montagna che seguono un altro iter di verifica. In questa categoria «altre» sono compresi edifici industriali, opifici, centri commerciali, studi privati, alberghi, banche e le piccole imprese. Da sola questa voce «altre» vale 48 milioni di euro che lo Stato vuole recuperare.
In Provincia nessuno ci crede. Chi parla di errori, chi si dichiara perplesso. Il direttore dell’Agenzia di Cuneo, Saverio Minnici, conferma tutto. «Quei dati? Sono altissimi, è vero. Lo sappiamo da un anno. Ci abbiamo lavorato da marzo 2011. Spiegazioni? Non ne ho, so che sono dati veritieri».
Questi i dati del ministero dell’Economia e dell’Agenzia del territorio sulla scoperta degli immobili che esistono da anni ma sono rimaste sempre sconosciute al Fisco: si tratta di circa un milione di unità che sono state rintracciate nel 2011 e hanno assicurato un maggiore gettito complessivo (erariale e locale) di 472 milioni di euro. A questi va aggiunto il recupero del gettito fiscale, in termini di accertamenti e ruoli, relativo agli anni pregressi. Secondo l’Agenzia del territorio, sono state individuate 1.081.698 unità immobiliari di diverse tipologie, a cui è stata attribuita una rendita (definitiva o presunta) pari a 817,39 milioni di euro. Napoli è la zona d’Italia con il più alto numero di immobili fantasma, case e villette costruite senza essere mai dichiarate al Catasto e scoperte nel 2011 (37.519 immobili). Seguono Cosenza (36.514), Salerno (36.225) e Reggio Calabria (36.131). Al quinto posto c’è una provincia del Nord, Cuneo, con 36.085 immobili ex fantasma, da confrontare con i 32.018 di Roma.
Fra le Regioni, in testa la Sicilia con 153.276 case fantasma scoperte, poi la Campania (129.607), la Puglia (102.201), la Calabria (92.247) e il Piemonte quinto con 85.322. (Fonte: La Stampa, 6 marzo 2012)
Non solo è verosimile, ma plausibile, addirittura molto veritiero... tieni presente che non c'è obbligo di legge fino a novembre 2012 prossimo di accatastare gli immobili rurali.Da una conversazione di "Yuma" con un addetto ai lavori della Provincia di Cuneo, segnalata nei commenti.
Considerando che la nostra è una delle provincie più rurali d'italia, il gioco è fatto .
Forse Cuneo è molto più grande o densamente popolata di quanto credessi io...A me sembrano delle cifrone queste :-)
RispondiEliminaDavvero cifre impressionanti.
EliminaSarà la nebbia che rende difficile accorgersi di aver alzato quattro mura. Chissà.
c'è qualcosa che non quadra .Vivo qui , e non passa neanche una tettoia per ricovero attrezzi. Vorrei capire meglio
RispondiEliminaIl Direttore Minnici conferma tutto. Facci sapere se scopri qualcosa in più.
Eliminaprobabilmente la fuffa sta tutta in questa frase
RispondiElimina"Un parco immobili fantasma ricco di «altre» unità immobiliari, cioè tutto ciò che non è compreso in abitazioni (9.572), magazzini (8.325) e autorimesse (5416)."
Se stanno parlando del mio pollaio probabilmente han ragione. Non è censito al catasto, e credo neanche quei 4 pali di castagno con su una lamiera che fungono da legnaia al mio vicino. Ma se le statistiche sono queste e vengono usate come armi , allora capisco.
Del resto anche quelle del recupero fiscale e dell'evasione funzionano in questo modo. Siamo un paese di beceri comandati da beceri
Vedremo. Ho cercato sviluppi della notizia ma ancora niente.
EliminaI tuoi dubbi sull'utilizzo di comodo delle statistiche in inglese vengono magnificamente tradotti dal detto "figures don't lie but liars sure can figure".
P.S.
Questo post è ancora molto letto anche se poco commentato.
considerato il tuo PS allora vale la pena che ti inserisca la possibile soluzione datami da un addetto ai lavori
RispondiEliminanon solo è verosimile, ma plausibile, addirittura molto veritiero...tieni presente che non c'è obbligo di legge fino a novembre 2012 prossimo di accatastare gli immobili rurali
considerando che la nostra è una delle provincie più rurali d'italia, il gioco è fatto
e adesso me la devo vedere col robot .brrrr :-)
Bene. Scoperto l'arcano, possiamo respirare di nuovo sereni.
EliminaOps.
Avrei dei dati preoccupanti sulla qualità dell'aria in quella zona.
P.S.
Accorpo la tua "segnalazione" nel post.
avanti coi dati.
RispondiEliminaDi mio ti dico questo. Non sono in grado di dare numeri ufficiali, ma ricordo uno studio di qualche anno fa che indicava un picco anomalo di allergie alle graminacee nella mia zona, dovuto a resistenze sviluppate dai pollini a seguito probabile di trattamenti intensivi in una zona a vocazione frutticola
Chissà se qualcuno dei tuoi lettori è in grado di trovare qualcosa a livello statistico