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lunedì 22 agosto 2011

I dubbi amletici dello sposo del mare



Magdi, ex maomettano, Allam oggi si ricorda di essere anche un "esperto di fatti mediorientali" e, dalle pagine del solito prestigioso quotidiano, invita alla riflessione. Sarà democrazia o shari'a?
«Alba della sposa del mare» (Fajr Arus al Bahr), coniato dallo spirito poetico e focoso degli autoctoni, vuole suggellare l'autonomia della rivolta libica e la sua intima sintonia con lo spirito della legalità internazionale.
Lui la storia la spiegherebbe così, ma anche no.
Dal salotto della sua casa romana, guardando la TV, ha individuato tra i "ribelli" dei barbuti inneggianti ad Allah e si chiede se il Popolo libico non sia destinato a cadere dalla padella nella brace. L'orologio rotto, fermo sul "pericolo islamista", stavolta sembra aver segnato l'ora giusta.


Le nuove radici cristiane e giudaiche, però, non lo fanno andare oltre. Alla TV non mostrano tutto, ed a lui è sufficiente dire e non dire, condendolo della solita spezia.

mercoledì 3 agosto 2011

Travisamenti


Allam oggi utilizza tutto il repertorio, ma si guarda bene dal far nomi. Se non fosse falso come un Michelangelo pompeiano potrebbe anche destar preoccupazione per la sua salute mentale.



La Sbai è un soggetto ben descritto da Miguel Martinez.

Il burqa è un simbolo di segregazione delle donne ed è incompatibile con i valori della nostra Costituzione. (Isabella Bertolini)
Il velo integrale non è mai una libera scelta delle donne, ma un segno di oppressione culturale o fisica: vietarlo nei luoghi pubblici vuol dire restituire la libertà alle donne immigrate e aiutarle ad uscire dai ghetti culturali nei quali tentano di rinchiuderle (Mara Carfagna, Ministro)
Le dichiarazioni delle due signore del popolo delle libertà e dell'amore, non so perché, mi fanno pensare al diverso uso che una donna può fare del proprio corpo: c'è chi vi è segregato e chi, invece, allegramente vi banchetta; chi lo sente come "oppressione culturale e fisica" e chi, evidentemente, no.


Io questa, senza trucco e parrucco, proprio non l'avrei riconosciuta se non m'avessero detto chi è.

E c'è pure l'oste che vieta l'ingresso a chi non ha la minima intenzione di entrare.


NYC: non si può, col caldo che fa.
Africa, col caldo che fa: si può.
Avrei messo anche un "pacco" strizzato dai jeans, a rischio infertilità, ed un altro, sempre "selvaggio", libero al vento.
Mi sembra di aver dichiarato da qualche parte, però, la natura non pornografica di questo blog occidentale e, quindi, evito.

L'avevo postato anche QUI, ma tra uno "stupido" e le censure del "moderatore" di turno è stato fatto sparire. Ho recuperato l'ultimo post indirizzatomi:
Comunque c'è sempre da notare la tattica: a Zdenek o al pirla di turno non paice la piega di una discussione e cosa fa? butta una provocazione idiota,, finisce in rissa e la discussione termina.Complimenti Zdenek ci sei riuscito anche stavolta, con le foto delle tette hai avuto una idea geniale, e del resto perfettamente in linea con la discussione sul burqua!Bravo ancora, ritiro lo scemo di prima.Non sei scemo.Sei solo un po' stronzo, ma probabilmente ne vai fiero..
P.S.
Internet, attraverso forum, blog, social network, è un luogo pubblico.
A qualcuno prima o poi potrebbe venire in mente il divieto di avatar e nickname che travisino la vera identità. Ops... la Carlucci mi pare c'abbia già provato.