“Era un grande. Per me Sergio Bonelli era un mito. Io ho conosciuto Tex a quattro anni, quando ancora non sapevo leggere e l’albo a striscia costava solo 20 lire! Poter conoscere Sergio è stata una grande fortuna”.
Sergio Cofferati, eurodeputato del Pd, è un grande appassionato di fumetti. La sua passione è diventata pubblica quando è diventato segretario della Cgil. Cofferati ha un ricordo di Bonelli che conserva gelosamente: “Nel 1994, quando ero stato eletto segretario della Cgil, avevo fatto un’intervista in cui raccontavo la mia lunga storia… d’amore con Tex. Bonelli e Claudio Villa, uno dei migliori disegnatori della serie, l’uomo che ha preso il posto di Galleppini nell’illustrare le copertine di tutti gli albi, architettarono questo regalo: un disegno con il ranger più famoso del fumetto italiano mi stringeva la mano per farmi gli auguri”.
Che tipo era Bonelli?
Un intellettuale puro. Un uomo molto colto, schivo, privo di qualsiasi vanità. Ma pieno di curiosità e di passioni. In questo paese, il fumetto è stato considerato per lungo tempo, e ingiustamente, un genere di serie B. È merito del suo lavoro se ha conquistato due successi: il favore del mercato e il riconoscimento della critica.