sabato 14 aprile 2012

Puttanate


C’è una tipologia di trasmissioni tivù e radio che funziona così: si piazza una telecamera e/o un microfono sotto il naso di un personaggio pubblico (meglio se un politico) nella speranza che dica una puttanata. Poi la si manda in onda come un trofeo. Il giorno dopo tutti i giornali, su quella puttanata, aprono un accanito dibattito, mettendo le ali tanto alla puttanata quanto alla trasmissione che l’ha diffusa.Il caso più recente è quello di Daniela Santanché, che su Radio24 ha paragonato Nicole Minetti a Nilde Iotti (è come paragonare le sorelle Lecciso a Madame de Staël). Con susseguente, inutile spreco di reazioni indignate, chiarimenti, approfondimenti. Ora: fare da ricettori, anzi da ricettatori di puttanate, specialmente in questo paese, è un gioco da ragazzi. Tra l’onorevole ignorante che non sa in che anno siamo, il nazista che odia gli ebrei, la velina che straparla di economia (e con Scilipoti Borghezio e Santanché comunque utilizzabili come jolly) c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il difficile sarebbe usare telecamera e microfono per scovare chi dice cose intelligenti, utili o — addirittura — belle. Ma si farebbe molta fatica (toccherebbe lavorare), e il giorno dopo quasi nessun giornale se ne occuperebbe. (Michele Serra, 14 aprile 2012)
L'AMACA, La Repubblica 

6 commenti:

  1. Non è colpa dei giornalisti se questa è la classe politica italiana.
    Certe trasmissioni, forse, servono per sbatterti in faccia la realtà.
    E anche la responsabilità di aver votato qualcuno.
    O qualcunaltro.

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    1. Vero,ma perche' dar voce solo a certa gente?

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    2. Perchè quella trasmissione fa esattamente questo.
      Prende la peggiore parte della classe politica, la provoca e aspetta che dica fesserie.
      Da lì è uscito: " la Padania esiste perchè c'è il grana padano", per esempio.
      Non è giornalismo? Beh, non si propone di farlo.

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  2. Sono d'accordo con Rainbow.
    Abbiamo decine di migliaia di persone impegnate nella politica. Perché dare visibilità al peggio e non a quei pochi casi virtuosi che pure esistono?

    Il "giornalismo" in Italia fa pena.
    L'altro giorno ho intravisto da Vespa quel genio del "notista politico de Il Foglio": il NIPOTE di Francesco Merlo.

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  3. Perchè il buono non fa ascolto.

    Il giornalismo non nasce per farti conoscere la parte buona del mondo, per quello ci sono le favole.

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    1. Dissento.

      C'è il giornalismo facile e quello difficile.
      Come i libri di poesia e quelli di Fabio Volo.

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