domenica 25 settembre 2011

Taniche di pensiero

Ho un debole per i giornali spazzatura, si sarà capito. Sfoglio "Libero" ed "Il Giornale" alla ricerca di qualcosa di commestibile (o comprensibile). Il "main stream" offre roba già cotta, trangugiata e digerita. Dall'immondizia si capiscono le vite degli altri. Due mezze taniche di pensiero elementare che, sommate, non riescono a farne uno complesso. "Liberi servi" che popolano un mondo a due dimensioni ma si propongono alla terza, sforzandosi di ignorare quella temporale. E' sufficiente, quindi, scegliere il lato giusto da cui guardarli per poter comprendere loro e chi li muove: istantanee che proprio con lo scorrere del tempo prendono vita. C'è chi guarda, invece, soltanto il lato sbagliato, quello confezionato e proposto. Il neurone, come il neutrino, si muove veloce e quando è solo non scavalca la siepe, né le gira intorno, ma vi sbatte contro, escludendo il guardo da tanta parte de l'ultimo orizzonte.


Ecco oggi la signora Lucarelli che, per riempire la sua paginetta, rigira ancora l'ennesima frittata. Anche lei, come altri abitanti di quel luogo, un tempo scriveva cose diverse. Da un blog dal nome ambizioso ("Pensatoio"), faceva la spiritosa criticando questo e quell'altro, in particolare i "reality" della TV, ed aveva un buon seguito di lettori. Poi, grazie a quel piccolo successo, in TV, e nei "reality", c'è finita pure lei. Le sue critiche sono cambiate ed i suoi lettori l'hanno abbandonata. Così, in alternativa al Corriere o Repubblica, prova a scimmiottare la Rodotà dalle pagine di Libero. Menzogne. Potrebbe pensare il contrario alla prima occasione utile.


Dev'essere andata così.
"Che preparo domenica, le lasagne come le faceva mia nonna? Macché! A pranzo ho quattro gonzi che si son bruciati la lingua anni fa. Tiro fuori dal congelatore quell'arrosto di manzo americano: basterà." E finisce col dare la colpa del puttanaio anche (non è riuscita ad evitarlo) a borsette e marciapiedi.


Anna Wintour
Leggi Repubblica e ti vien voglia di fare la papi-girl
di SELVAGGIA LUCARELLI
Mi è venuta voglia di vestirmi da sexy-infermiera. Di murare in casa le racchie. Di tatuarmi sul piede le iniziali «S.B: tvtttb». Di rotolarmi nel letto di Putin. Insomma, di far girare la patonza. E se Anna Wintour rilascia un’altra intervista in cui bacchetta i costumi di questa Italietta volgare e viziosa, giuro che attuo i miei propositi con una tale solerzia che al confronto Terry De Nicolò sembrerà un prelato dell’Opus Dei. [...] Perché quelle ragazze lì (e mica solo loro) sono anche il frutto del processo di rimbecillimento del finto riscatto sociale regalato dalla borsa da cinquemila euro. E quelle ragazze, a lavorare per 1.500 euro al mese non ci vanno, perché poi tra affitto e bollette la Birkin e la tetta nuova non ci scappano. Più facile battere cassa a papi. Ci riflettesse, la signora Wintour. [...]

Articolo completo disponibile sotto.
(Clicca per ingrandire)


E poi c'è Ferrara che, dall'altra mezza tanica, fa un lavoro peggiore, anche se a lui dev'esser certamente sembrato "molto intelligente": brodaglia disgustosa, per i militanti o i tonti. Mezza dozzina di parolacce, qualche parolone, una citazione di Ratzinger che indica a sproposito Salomone, un paio di allusioni omofobiche e tanta rabbia mal repressa: tutti porci, nessun porco. Ricordando i "Paesi normali" come fa comodo a lui ed a chi lo mantiene. L'acqua si alza, ed anche lui annaspa.

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