lunedì 12 settembre 2011

Eteree puttane

Jean Léon Gérôme - Iperide e Frine

La differenza tra una puttana ed una cortigiana?



La prima sa di essere una poveraccia, la seconda crede di essere una gran signora. La prima vende il corpo, la seconda offre tutto. La prima non tradisce mai, la seconda resta fedele fino alla caduta in disgrazia del re. 


La puttana cambia cliente con facilità, la cortigiana deve darsi prima una motivazione: propone dei distinguo e dei confronti, rimuove, inventa, risciacqua le lenzuola sulle quali aveva scritto poemi d'amore.


Con la prima non senti il bisogno di darle della poco di buono, con la seconda risulta impossibile non farlo.


A Bari c'è Patrizia, che non s'offende se la chiami "escort", e poi ci sono quelle che andavano a Palazzo, in udienza dal re dell'etere. Da Papi, come se fosse il Papa. La "Bari bene", scrivono i giornali. Innocua la prima, pericolose le seconde: basta loro un manganellino per farsi gerarca.


Le "etère" erano le prostitute di lusso dell'antica Grecia.
Tu guarda, a volte, certe coincidenze nelle parole.

6 commenti:

  1. Il re dell'etère. Notevole. Complimenti :)

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  2. Grazie.
    Mi ha ispirato proprio una di quelle col manganellino.

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  3. Siamo sul sofist-icato.

    Non raccontare questa storia sopra un ponte di Venezia.
    Magari a qualche vecchio mercante.

    Io darei un occhio anche alle peri-patetiche.

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  4. Sulle patetiche ci sono, e pure sui Sofisti.
    Mi sfuggono i mercanti veneziani.

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  5. Dodicimila cortigiane per trecentomila abitanti.
    I mercanti non son fatti di solo spirito.
    E Venezia lo sapeva bene.

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  6. Ah, il Ponte de le tette.
    Pure tra quelle c'erano le oneste, grandi signore agli occhi della gente. Certamente più fedeli delle papi-girl.

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