venerdì 30 marzo 2012

La Cina, l'Italia, le mele e le idee

I Cinesi sono tantissimi, migliaia di milioni, e possono permettersi di sedere con pazienza sulla riva del fiume ad aspettare che le acque portino il cadavere del nemico. Parlo del Capitalismo occidentale, costretto oggi a mendicare aiuti finanziari ed economici ai nipoti di Mao, che negli anni si sono avvicinati ad un "socialismo di mercato".
Nel gennaio del 1601 Matteo Ricci, gesuita euclideo, vestito come un mandarino (e non come un bonzo), veniva introdotto alla corte degli imperatori della dinastia dei Ming. Si apriva così un nuovo centro di gravità.
Nel mese di marzo del 2012 Mario Monti va in Cina indossando le cravatte Marinella che Silvio Berlusconi ha avuto la gentilezza di fargli avere, fatte a Napoli e lì vendute in un piccolo negozio di Piazza Vittoria. Ce ne parla la signora Elsa, sobriamente, dalle pagine di "Chi", la rivista berluschina.
«Se io ti do una mela e tu ne dai una a me, tutt’e due resteremo con una mela, ma se ci scambiamo un’idea ce ne ritroveremo due per uno». Wen Jiabaoil primo ministro cinese, ha usato la metafora delle mele, rubandola a G. B. Shaw, ricordando l'altro giorno al suo omologo irlandese Enda Kenny la massima che aveva pronunciato durante una sua visita a Dublino, nel 2004, ed aggiungendo «Io avevo portato sia le mele sia le idee»

martedì 27 marzo 2012

"Dell’Utri sbugiarda Mister Mèches"


MAZZATE
All’indomani della sentenza della Cassazione su Dell’Utri, il noto giornalista con le mèches di Libero non stava più nella pelle: “Che mazzata”, esultava in una paginata di encomi solenni al Pg Iacoviello e alla Suprema Corte. Già che c’era, ci chiamava graziosamente “mafiosi” e “picciotti” (cosa di cui risponderà in tribunale) per avere noi criticato la sentenza. E aggiungeva: “I picciotti del Fatto hanno scritto che il senatore si trovava all’estero: questo perché la sua segreteria telefonica rispondeva in spagnolo. Esaurita la cazzata, e appreso che l’imputato si trovava a Milano...”. Purtroppo per il mèchato, domenica Dell’Utri ha confermato al Corriere quel che avevamo scritto: “Stavo in Spagna, in una beauty farm, a rigenerarmi”. Quindi “la cazzata” l’ha scritta il mèchato, unico caso di giornalista berlusconiano che riesce a farsi smentire persino da Dell’Utri. Che mazzata. (Il Fatto Quotidiano, 27 marzo 2012)

lunedì 26 marzo 2012

"O cara moglie"



“O cara moglie stasera ti prego
di’ a mio figlio che vada a dormire
perché le cose che io ho da dire
non sono cose che deve sentir.
Proprio stamane là sul lavoro
con il sorriso del capo sezione
mi è arrivata la liquidazione,
mi han licenziato senza pietà.
E la ragione è perché ho scioperato
per la difesa dei nostri diritti,
per la difesa del mio sindacato,
del mio lavoro e della libertà.
Quando la lotta è di tutti e per tutti
il tuo padrone vedrai cederà,
se invece vince è perché i crumiri
gli dan la forza che lui non ha.
Questo si è visto davanti ai cancelli,
noi si chiamava i compagni alla lotta
ecco il padrone fa un cenno una mossa
e un dopo l’altro cominciano a entrar.
O cara moglie dovevi vederli
venire avanti curvati e piegati
noi a gridare: Crumiri venduti!,
e loro dritti senza guardar.
Quei poveretti facevano pena
ma dietro a loro là sul portone
rideva allegro il porco padrone,
li ho maledetti senza pietà.
O cara moglie io prima ho sbagliato,
di’ a mio figlio che venga a sentire
che ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà,
Che ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà”.
Ivan Della MeaO cara moglie -
Singolo: “O cara moglie/Io ti chiedo di fare all’amore” (I dischi del sole, DS 205) (1966)

Lavoratori precari - Distribuzione nel Paese

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Fonte: Elaborazione Ufficio Studi CGIA su dati Istat

sabato 24 marzo 2012

Sant'Anna di Leonardo al Louvre

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L'opera "Sant'Anna, la Vergine e il Bambino", alla quale Leonardo dedicò gli ultimi vent'anni della propria vita, è appena stata restaurata, tra tante polemiche sui colori e perfino delle dimissioni di protesta. Dopo aver attirato folle di visitatori nella Firenze del 1501 già con il primo cartone realizzato, sarà in mostra al Louvre dal 29 marzo al 25 giugno.

“Le Baiser”, 1927 - Max Ernst 
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[...] L’iconografia della “Sant’Anna Trinitaria”, come veniva definita, era per i pittori dell’epoca una formula fisica da risolvere. Tre persone: la Vergine Maria, sua madre Anna e suo figlio Gesù, difficili da gerarchizzare e difficili da riunire in uno schema che non fosse rigidamente geometrico.Tipo: un corpo accanto all’altro in formula orizzontale; un corpo dietro l’altro in formula verticale; un corpo sotto l’altro in formula piramidale.Leonardo invece cercava la morbidezza di una sfera, la fusione con la natura, l’allegoria del ciclo della vita attraverso il passaggio generazionale, la monumentalità dinamica che si avvolge e cresce intorno a un centro. Ecco cosa videro i fiorentini in fila. Qualcosa che non avevano mai visto prima, tre corpi fusi in un unico organismo, che ruota e si muove al centro di un disegno. E ancora non avevano visto niente. Perché l’opera conservata al Louvre, rispetto al cartone di Londra, è un salto evolutivo nel linguaggio, una mistica e surreale fusione che suggerisce a Max Ernst il “d’après” dove è tutto detto.Ci sarà anche lui, “Le Baiser” del 1927, omaggio del Surrealista Ernst alla Matriarcale e Santa Famiglia, nella grande mostra che il Louvre sta per dedicare a tanto immortale dipinto: “Sant’Anna, l’ultimo capolavoro di Leonardo da Vinci”. Lì vedremo tutto: la fatica e la ricerca dell’artista, le opere che precedono l’intuizione (dalla “Madonna del gatto” del British Museum alla “Vergine delle Rocce”), l’attenzione dei suoi contemporanei come Raffaello e Michelangelo e quella dei posteri che non lo abbandonerà mai. [...] (Alessandra Mammì, l'Espresso 23 marzo 2012)

venerdì 23 marzo 2012

"Appartamenti vista lava"

Foto: G. Carotenuto, M. Frassineti


Caldoro vara la deregulation. Più cubature sotto il Vesuvio. E sulla costiera amalfitana
DI PAOLO BIONDANI
Più cemento per tutti. Perfino nella “zona rossa” a massimo rischio di catastrofiche eruzioni del Vesuvio. E meno limiti alle speculazioni edilizie in tutta la Campania. Compresi i paesi-gioiello della Costiera Amalfitana, i pochi finora risparmiati dal saccheggio sistematico del territorio.
La giunta regionale della Campania ha varato il primo marzo scorso una grande riforma della pianificazione urbanistica che, secondo autorevoli esperti, rappresenta «il più grave stravolgimento mai tentato» delle norme destinate a difendere ciò che resta di uno dei paesaggi più belli del mondo. Il disegno di legge-cornice, approvato dall’esecutivo di centrodestra presieduto dall’ex socialista Stefano Caldoro e sostenuto anche dai fedelissimi dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino, ha un titolo rassicurante: “Norme in materia di tutela e valorizzazione del paesaggio in Campania”.
Nei primi 14 articoli, la giunta proclama di voler finalmente applicare anche in Campania la “Convenzione europea del Paesaggio”, firmata a Firenze nel 2000 e ratificata dall’Italia nel 2006, tre anni dopo l’utimo condono edilizio berlusconiano. Il problema è che l’articolo 15, che chiude la riforma con una raffica di «abrogazioni», rade al suolo sei leggi urbanistiche e ne stravolge altre due. Il diavolo si nasconde in dettagli come questo: nella «legge numero 21 del 2003», recita la riforma, bisogna «sostituire le parole “incrementi di edificazione” con “nuova edificazione” ». Cosa significa? «Vuol dire che cadono i vincoli perfino nei 18 Comuni ad “alto rischio vulcanico”, quelli più vicini al Vesuvio», spiega uno dei primi giuristi che si sono accorti del trucco, Carlo Iannello, professore di diritto pubblico all’università di Napoli e neo- consigliere comunale con la lista De Magistris.

Previsioni di crescita

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Fonte: The Economist

Statali - Distribuzione nel Paese

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Fonte: Ragioneria Generale Dello Stato (31 dicembre 2009)

Gli investimenti esteri


giovedì 22 marzo 2012

Sanità. Rapporto sulla valutazione degli esiti.




Il «Rapporto sulla valutazione degli esiti» è stato reso accessibile a certe categorie di professionisti dal Ministero della Salute che lo ha finanziato. Riporto di seguito i dati in percentuale pubblicati oggi da Il Corriere Della Sera relativi alle strutture ospedaliere virtuose (in verde) ed a quelle sotto la media stabilita dal Ministero (in rosso).




Infarto miocardio (angioplastica entro 48 ore in ospedali con oltre 40 interventi mensili)
Santa Maria Croce (Ravenna) 67
Careggi (Firenze) 67
Azienda Moscati (Avellino) 55


Azienda Moscati (Aversa) 5
Ospedale (Macerata) 2,6
Garibaldi (Catania) 2

Panico al Pirellone

La Regione Lombardia ha deciso di non invitare Umberto Ambrosoli alla proiezione del film “Un eroe borghese”, storia di suo padre Giorgio fatto assassinare da Michele Sindona nel 1979. Non è piaciuta l'intervista in cui si criticava la Giunta lombarda e si invitava ad una riflessione sulla possibilità di dimissioni. Umberto Ambrosoli, diventato ormai un noto ed apprezzato avvocato, è lontano da qualsivoglia schieramento della politica attuale e rappresenta la cosiddetta società civile.
La reazione di Formigoni è espressione di arroganza o di timor panico?

Il fascista sgrammaticato

ROMA — La chiama per il voto di fiducia sul decreto liberalizzazioni a Montecitorio è in corso, ma loro scelgono di stare su una panchina del giardino interno. Sono sei parlamentari ex An, tra gli altri Francesco Aracri, Maurizio Bianconi, Francesco Giro e Andrea Ronchi. Si fuma, si scherza. E poi si insulta una data sacra dell’Italia repubblicana. Dice Aracri: «Cantate con me, dai: “Il 25 aprile è nata una puttana e gli hanno messo nome Repubblica italiana”. E che cazzo, un po’ di sano fascismo». Gli altri parlamentari presenti alla scena restano perplessi, tanto che l’ex sottosegretario Giro decide di tornare rapido verso il Transatlantico e allarga le braccia, come a dire “ma che posso farci?”. (La Repubblica, 22 marzo 2012)

Manco i pronomi conosce.
La notizia è riportata in un trafiletto interno del giornale fondato da Scalfari, senza firma.

Aggiornamento
Il Corriere Della Sera offre la stessa notizia con lo stesso trafiletto anonimo. Il pronome, però, stavolta è corretto. Chi sarà l'ignorante?

mercoledì 21 marzo 2012

Il sentiero che non c'è


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Fonte: Indagine Isfort, Audimob della mobilità 2011
Elaborazione grafica: La Repubblica

E' in atto un crollo verticale dei consumi di benzina e gasolio, vicini ormai alla quota psicologica dei 2 euro al litro: nei primi due mesi del 2012, secondo dati dell’Unione petrolifera, il calo cumulato (diesel più verde) rispetto allo stesso periodo del 2011, è stato del 20%. In un anno la benzina è passata da 1,561 a 1,863 €/litro, il gasolio da 1,467 a 1,773 €/litro, grazie soprattutto alle accise. Si aggiungono, poi, Rc auto, bollo e manutenzione. Tasse! Ancora per le tasche bucate dei molti, senza nessuna parvenza di equità sociale. Chi può viaggerà lo stesso, più comodo. Chi deve pagherà, soffrendo.
La soddisfazione per i mezzi di trasporto, valori medi con voto da 1 a 10, per il 2011 è la seguente: treno locale 6,11 - bus, tram 6,23 - autobus extraurbano 6,69 - treno lunga percorrenza 6,99 - metro 7,59 - auto 8,19 - bicicletta 8,34 - moto 8,39.
La propensione ai comportamenti d'uso è riassunta nel grafico seguente, come pure il costo del biglietto urbano ordinario singolo.
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Elaborazione grafica: La Repubblica 


Questa tendenza potrebbe essere interessante se solo fosse seguita da azioni politiche concrete sul piano della mobilità nazionale. Il gregge non ha bisogno sempre del pungolo per imparare il sentiero giusto, spesso è sufficiente disegnarne uno ottimo, rendendolo ben visibile ed appetibile.

Le Ferrovie dirette da Mauro Moretti stanno acquistando 11 treni nuovi fiammanti per i pendolari tedeschi. L’importo dell’operazione è di 73,2 milioni di euro, un leasing finanziato da Unicredit. I convogli sono stati ordinati a tambur battente alla svizzera Stadler e saranno utilizzati da Netinera Deutschland, società di trasporto acquistata dalle Ferrovie italiane un anno fa. Tre di essi già circolano nell’area metropolitana di Berlino; gli altri 8 entreranno in servizio tra meno di un anno su rotte regionali collegate con la capitale. [...] Mentre in Germania le Ferrovie di Moretti investono allettate dalla circostanza che “il Brandeburgo è una regione caratterizzata da un forte dinamismo economico e sociale e da una crescente domanda di mobilità urbana”, in Italia è come se considerassero il trasporto locale un parente povero e i pendolari clienti di serie B, da trasportare con carrozze e locomotive vecchi di decenni. Un esempio? In base ai contratti stipulati con le regioni, Moretti avrebbe dovuto consegnare 600 nuove carrozze a due piani in 3 anni, non oltre la fine del 2011. Ma il 2011 è finito da un pezzo e di carrozze non ne è stata consegnata neanche mezza.
Si trattava di uno stock notevole, sostenuto sulla carta da un impegno finanziario di una sessantina di milioni l’anno, una cifra simile proprio a quella impegnata per i pendolari del Brandeburgo.
Le carrozze a due piani sono molto capienti e 600 di esse equivalgono a circa 80 treni locali e quindi avrebbero consentito ai pendolari italiani di tirare il fiato sollevandosi almeno un po’ dalle condizioni spesso bestiali in cui ora sono costretti. [...] (Daniele Martini, Il Fatto Quotidiano)




Tecnicamente, hanno rotto i coglioni

Ricordate gli "elettori coglioni" chiamati in causa da Berlusconi, quelli che poi, "orgoglioni", inviarono loro foto in mille pose a La Repubblica? Con abili mosse il Governo calato dall'alto, via BCE, li ha messi nell'angolo e se ne sta facendo beffe. In Spagna hanno ingranato la retromarcia verso una lenta controriforma, con la Chiesa che segue un basso profilo, certa che i propri interessi saranno difesi. Quel che conta ora, lì come in Italia, è far soldi. «Non ha vinto il Ppe, ha perso il Psoe», dicono al bar o per strada. Alle prossime elezioni l'astensione sarà altissima e vinceranno i conservatori.

Mi perdoneranno i Piemontesi ma voglio per una volta concedermi anch'io un luogo comune sulle caratteristiche regionali. La signora ritratta di fianco mi da tanto l'impressione della "falsa e cortese": si impunta sull'art. 18, che riguarda l'1% dei licenziamenti, con ultimatum arroganti, quando basterebbe copiare integralmente da quel che fanno in Germania, dove sono severissimi con le cassiere che si appropriano di pochi centesimi in buoni spesa. Perché? L’insistenza del Governo e del Quirinale risponde a motivazioni economiche oppure ad un progetto tutto politico di isolare le voci stonate dal pensiero unico a favore dell’inciucio Pdl-Pd-Terzo Polo?
E' forse una mossa per liberarsi dei vecchi lavoratori con la motivazione di carattere economico?
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Il gioco delle tre carte.
Avrebbero dovuto evitare i salotti televisivi ma sono sempre in onda. Avrebbero dovuto liberalizzare ma hanno fatto finta. Avrebbero dovuto far pagare le frequenze televisive ma hanno scherzato. Avrebbero dovuto far pagare chi s'è tanto arricchito negli anni grazie a politiche ballerine, corruzione e malaffare, ma niente. Hanno convinto e costretto i pensionati ad aprire un conto corrente per ritirare anche 1001 euro, ma ancora non si sa con quali costi.



Riapriranno le carceri di Pianosa e Asinara ma per chi, i rubagalline o gli squali?


I soldi si troveranno, nelle tasche bucate dei tanti, lasciando intatti i portafogli dei pochi. E tutto ricomincerà, con Una Democrazia Cristiana e l'aborto che sarà di nuovo un delitto.


A meno che...

lunedì 19 marzo 2012

Infrastrutture in Italia

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Fonte: Eurostat, 2011
Elaborazione grafica: La Repubblica

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Fonte: elaborazione Censis su dati Ance
Elaborazione grafica: La Repubblica



Negli anni '90 eravamo all'avanguardia in Europa, poi il buio, tra tante chiacchiere. Il programma di infrastrutture strategiche varato nel 2004 è stato completato solo per il 9,9% e mancano più 200 miliardi di copertura
finanziaria. Quasi metà delle scuole italiane manca d’agibilità. Che fare? «Serve un decreto Sblocca-Italia», dice Giuseppe Roma direttore generale del Censis che oggi presenterà in un articolato studio la sua proposta al governo. Obiettivo: riaprire i cantieri necessari per fare da volano alla crescita del pil.

Di cose da fare in Italia ce ne sarebbero davvero tante, con la possibilità concreta di impiegare moltissima forza lavoro. Edilizia pubblica e privata da rifare secondo criteri moderni che mirino anche al risparmio energetico. Una rete di trasporti che possa migliorare la vita dei pendolari e dei turisti. Banda larga per il telelavoro. Piano Energetico Nazionale. Vie del mare (e dei corsi d'acqua interni alla penisola) degne di questo nome. Piano Turistico Nazionale che sfrutti appieno le ricchezze del nostro Patrimonio artistico.

Altro che TAV.

mercoledì 14 marzo 2012

La requisitoria, la sentenza ed i PDF

Marco Travaglio a molti è antipatico perché sarebbe diventato ricco raccontando delle banalità, un po' come Roberto Saviano. Non mi spiego perché tanti loro colleghi rinuncino ad un filone così remunerativo, decidendo di ignorare i fatti.
Nell'editoriale di oggi, "Le toghe ignoranti", ad esempio, Travaglio incastra il sostituto Pg della Cassazione Francesco Mauro Iacoviello confrontando la sua requisitoria al processo Dell'Utri con la sentenza d'Appello. Iacoviello ha sostenuto, infatti, che la sentenza di condanna in Appello non citava la Cassazione su Mannino, invece la citava sei volte.
Politici e commentatori della domenica sono rimessi al loro posto con pochi click in un paio di file PDF, utilizzando lo strumento "trova" con la voce "Mannino"Perché Iacoviello dice il falso, quindi? E perché gli è stato consentito farlo?

C’è un solo metodo per giudicare la requisitoria del sostituto Pg che ha chiesto l’annullamento della sentenza di condanna contro Marcello Dell’Utri: leggerlaIl dibattito di questi giorni, invece, si è svolto esclusivamente sulle poche note pubblicate dai cronisti delle agenzie di stampa. Comodo. Per chi?
“L’annullamento con rinvio per vizio di motivazione (soluzione poi statuita dalla Corte accogliendo la sua richiesta, ndr) non vuol dire che l’imputato è innocente. Vuol dire che la motivazione è viziata, non che la decisione è sbagliata. È un annullamento fatto non a favore dell’imputato, ma a favore del diritto”.
Questo è un passaggio della requisitoria che se fosse stato letto o ascoltato tempestivamente avrebbe forse evitato tanti titoloni indirizzati verso l'"innocenza" dell'imputato.

martedì 13 marzo 2012

Voyager, conoscere senza indagare

Coincidenze o destino? 12 marzo 2012, RAI 2. Roberto Giacobbo, tanto per cambiare, spaccia per scienza, storia e verità quella che da tempo è conosciuta essere una leggenda metropolitana. Lo fa per bocca dello scrittore Marco Cesati CassinWinston Churchill, da piccolo, sarebbe stato salvato dall'affogamento dal padre di Alexander Fleming e poi di nuovo, da adulto, dalla penicellina scoperta da Fleming grazie agli studi finanziati per riconoscenza dalla famiglia Churchill.


Balle, come riassunto QUI e QUI.
Il video di Voyager è disponibile QUI (min. 51')

lunedì 12 marzo 2012

Faziosi



IL CASO DEL SEN. DELL’UTRI
C’è modo e modo di dare le notizie
A proposito del senatore Dell’Utri, sabato pomeriggio nel corso del tg3 delle 16.35, hanno dato la notizia della decisione della Cassazione di rifare il processo perché le accuse sono fumose, dicendo il sen. Dell’Utri «evita il carcere»! Si può essere cosi faziosi?
Alceo Esposito
Chieti


La vignetta di Krancic e la lettera del signor Esposito appartengono alla copia di oggi de Il Giornale.
Il disegnatore fa il proprio lavoro ed offre un piatto ancora molto apprezzato da chi vive la politica come contrapposizione al nemico del proprio beniamino.


Dell'Utri è un poco di buono, come dice chiaramente la sentenza di primo grado. Dovrà essere rifatto il processo di appello. In carcere non ci andrà più perché avrà superato i 75 anni o per avvenuta prescrizione. Davvero un rospo da ingoiare per la Giustizia, ed in questo la satira di Krancic potrebbe avere una doppia lettura.

domenica 11 marzo 2012

L'uomo di superficie

«Eco e Narciso» (1903), di John William Waterhouse

«Ormai viviamo in uno specchio deformato: cerchiamo solo potere e bellezza. Quel che appare è diventato quello che si è.
Siamo un corpo vuoto che galleggia nella società liquida di Zygmunt Bauman. Viviamo da precari, alla giornata, sull’orlo della bancarotta etica ed economica. Abbiamo cancellato la speranza nei giovani. E stiamo affidando a Internet il nostro destino». [«L’uomo di superficie» di Vittorino Andreoli (Rizzoli, pp. 216, € 17,50)]

Il berlusconismo, secondo Andreoli, è stato «un governo in maschera che poteva dire e negare, sostenere a parole e distruggere di fatto, prigioniero degli interessi personali del leader». Ma le opposizioni si sono adeguate al peggio, finendo nel ridicolo tra faide e pessime imitazioni. Andreoli confessa la sua delusione per Romano Prodi, di cui è stato analista e trainer (psicologico) nei vittoriosi duelli con il cavaliere di Arcore.
«Non chiesi nulla per quei successi elettorali — ricorda — ma interruppi la relazione con lui subito dopo l’ultima vittoria: mi telefonò per salutarmi e io gli raccomandai il piano per i giovani che era stata la molla che mi aveva spinto a partecipare alla campagna. Doveva essere gestito dalla presidenza del Consiglio, ma lui disse che aveva creato un ministero per i giovani affidato a Giovanna Melandri… Mi resi conto che aveva già dimenticato tutto, e mi indignai. Gli dissi di prendere una matita e cancellare il mio numero di telefono». (Tratto da un articolo di Giangiacomo Schiavi, Il Corriere Della Sera)


Vista potenziata

Dall’Università di Washington arrivano un paio di lenti a contatto futuristiche. Grazie a un micro circuito interno ad emissione luminosa, potremo “zoomare” oggetti molto distanti e spalancare finestre di dettaglio nel campo visivo, creando persino un mirino virtuale. La casella di posta elettronica, le foto e le indicazioni del navigatore si apriranno davvero davanti ai nostri occhi, senza ausilio di computer o telefonino.
Per questi effetti visivi speciali, gli ingegneri americani, capitanati da Babak
Parviz
, hanno utilizzato tecniche in nanoscala, applicando un microchip ad una normale lente flessibile. I circuiti elettronici sono costituiti da un nanostrato di metallo posto su un substrato organico per poter essere comodamente inseriti all’interno dell’occhio. «Guardando attraverso queste lenti, che non comportano alcun rischio per la cornea, è possibile vedere ciò che i circuiti interni stanno generando, sovrapposto alle immagini del mondo esterno», spiega Parviz. Nel futuro sarà possibile produrre lenti con molti più pixel incorporando un testo prestabilito. Il circuito, appunto, non influisce sulla normale visione: c’è spazio a sufficienza perché l’occhio continui a svolgere il suo normale lavoro. 
(Fonte: l'Espresso)


La stessa università, in collaborazione con la Microsoft, sta sviluppando le “Functional Contact Lens”Per approfondimenti: QUI, QUI

giovedì 8 marzo 2012

Flavia Pennetta diventa mancina

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Quelli della Gazzetta Dello Sport hanno deciso di storpiare così la foto della tennista Flavia Pennetta pur di adattarla al collage. Lei il dritto lo gioca con la mano destra.

martedì 6 marzo 2012

Cuneo ed i fantasmi (immobili)

Il dato che non t'aspetti. Nella Provincia di Cuneo 36 mila e 85 unità immobiliari non dichiarate al Catasto, che non pagano Imu, sono state scovate dagli ispettori dell’Agenzia del territorio. In questa speciale classifica la Provincia Granda è preceduta da Napoli, Cosenza, Salerno e Reggio Calabria. La rendita catastale totale di Cuneo vale, però, 52 milioni 685 mila euro, ovvero la somma delle province di Napoli (29 milioni 147.508), Salerno (20 milioni 13.729) e Reggio Calabria (12 milioni 829.015).
Un parco immobili fantasma ricco di «altre» unità immobiliari, cioè tutto ciò che non è compreso in abitazioni (9.572), magazzini (8.325) e autorimesse (5416).
Dai calcoli sono esclusi i fabbricati rurali di pianura e montagna che seguono un altro iter di verifica. In questa categoria «altre» sono compresi edifici industriali, opifici, centri commerciali, studi privati, alberghi, banche e le piccole imprese. Da sola questa voce «altre» vale 48 milioni di euro che lo Stato vuole recuperare.

"Psicofarmaco della modernità"

Massimo Fini in Italia è uno dei sostenitori della "Decrescita" teorizzata in Francia da Serge Latouche. Una filosofia che non vuole essere contro la modernità ma a favore di un maggiore benessere dell'uomo. Riporto di seguito un articolo in cui Fini, prendendo a pretesto il TAV, riprende delle idee già espresse e presenti sul proprio sito internet.


di Massimo Fini

La questione del Tav, che ha visto migliaia di persone manifestare in 50 città oltre che in valle, travalica la Val di Susa e il legittimo interesse dei suoi abitanti a non veder sconciato il proprio territorio, l'ambientalismo, l'amianto, le compensazioni, le economie o le diseconomie che, a seconda dei punti di vista, il traforo comporterebbe. I No-Tav (fatta la tara dei vandali), come ha capito benissimo il ministro Corrado Clini, “sono contrari allo Sviluppo, la loro è una battaglia ideologica”. Ma non meno ideologica è la posizione di chi (fatta anche qui la tara sulle speculazioni e le mazzette) sostiene che il Tav è necessario alla crescita e allo Sviluppo. “Il Progresso non ha partorito l'uomo migliore, una società migliore e comincia a essere una minaccia per il genere umano”. Chi l'ha detto? Un valligiano, un “Aska”, un anarco-insurrezionalista?
Lo ha detto Papa Ratzinger quando era ancora cardinale. Probabilmente Ratzinger si riferiva soprattutto alla decadenza etica (anche se l'ultima parte della frase adombra la catastrofe ambientale) che a noi qui non interessa perché siamo persuasi che dal punto di vista morale l'uomo non è mai cambiato.
LA CONOSCENZA infatti è cumulativa, il senso etico no. Io ne so sicuramente di più di mio padre e di mio nonno, ma non sono necessariamente migliore, dal punto di vista etico, di mio padre o di mio nonno. Quello che per me conta è il rapporto fra lo Sviluppo e la qualità della vita.

domenica 4 marzo 2012

Lucio Dalla aveva degli amori terreni. Pubblicità !!



Una signora del pubblico ha provato a discuterne durante il programma di Massimo Giletti, L'Arena, RAI 1. Niente da fare, il velo di ipocrisia deve restare inviolato. Zittita in malo modo.
Pubblicità !! Presto !
Da quanto sono riuscito a capire, la signora (Anna) durante la pausa è stata allontanata dallo studio. "Il grande amico", "L'amico del cuore", "Il principale collaboratore" sono gli appellativi che vengono utilizzati in TV oggi per riferirsi a Marco Alemanno, l'uomo che ha accompagnato Lucio Dalla negli ultimi anni, negli ultimi istanti e dietro la bara, in lacrime.


Nello spazio televisivo gestito da Lorella Cuccarini è andata poi in onda una rappresentazione oscena dell'amore omosessuale, con una specie di suora, Myriam Castelli, che dava lezioni, assistita da Irene Pivetti.
La tendenza omosessuale va bene [è tollerata] finché non diventa pratica e, quindi, perversione.
Imbarazzante per un servizio pubblico di carattere nazionale.
I videoL'Arena, QUI (min. 52',10''); Così è la vita, QUI (min. 31', 25'')

Del tabù sui gay, della cerimonia in chiesa ma sotto silenzio ha parlato, invece, Lucia Annunziata QUI.

«I funerali di Lucio Dalla sono uno degli esempi più forti di quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa, ti concedono i funerali e ti seppelliscono con il rito cattolico, basta che non dici di essere gay. È il simbolo di quello che siamo, c’è il permissivismo purché ci si volti dall’altra parte»

Aggiornamento

Dalla, il compagno in chiesa rompe il velo dell’ipocrisia
di Michele Serra
Con la compostezza, il dolore e la legittimità di un vedovo, il giovane Marco Alemanno ha reso pubblico omaggio al suo uomo e maestro Lucio Dalla in San Petronio, dopo l’eucaristia, se non rompendo almeno scheggiando il monolito di ipocrisia che grava, nell’ufficialità cattolica, sul “disordine etico” nelle sue varie forme, l’omosessualità sopra ogni altra. È importante prenderne atto. Anche se è altrettanto importante sapere che fuori dalla basilica, nel denso, sconfinato abbraccio che i bolognesi hanno dedicato a Dalla, i suoi costumi privati non costituivano motivo di dibattito.

"Quattro consigli per salvare l'euro"

di Alberto Alesina

È stata un fallimento la moneta unica? Oppure le difficoltà dell’euro sono passeggere e l’unione monetaria rimane un’ottima idea?
Per dare risposte intelligenti a queste domande la prima cosa da fare è evitare gli slogan: ne abbiamo sentiti tanti fin dalla nascita dell’euro. Prima di tutto i proclami di quegli europeisti ingenui e irritanti secondo cui qualunque passo verso più integrazione in Europa, con più Paesi possibile, era sempre e comunque una meraviglia. Dall’unificazione dei regolamenti sulla pesca all’agenda di Lisbona, alla moneta unica, alla Costituzione europea con centinaia di articoli dettagliatissimi cui 27 o più Paesi dovevano tutti aderire.
GRAN PARTE DI TUTTO CIÒ (a cominciare dalla fallita Costituzione europea) era solo retorica, quasi innocua, a parte per la perdita di tempo. L’euro, invece, è ben più di retorica. Secondo questa logica, l’euro aveva quindi soprattutto un significato politico e rappresentava un passo necessario verso gli Stati Uniti d’Europa.
Le considerazioni economiche erano giudicate secondarie tanto che questo atteggiamento ha portato a sorvolare su aspetti importanti.
Degli slogan si è abusato anche sul fronte opposto. Per esempio, quando si dice che tutti i mali dell’Italia, dal prezzo del caffè nei bar, alla crescita asfittica, alla disoccupazione giovanile, all’immigrazione clandestina, sarebbero colpa dell’euro, fonte massima di tutti i mali.
Non sarebbe colpa di questo o quel governo o di sindacati conservatori, di imprenditori che non innovano, di evasori incalliti, di lobby potenti. No, se le cose in Italia vanno male, è tutta colpa dell’euro: se solo avessimo la nostra vecchia lira da svalutare saremmo in paradiso.

sabato 3 marzo 2012

Ludwig “Luz” Long. Chi ha ucciso il campione.

Foto GettyImages
Ludwig Long, a sinistra, con Jesse Owens ai Giochi di Berlino 1936


Chi ha ucciso il campione
di Gianluca Di Feo

Su come sia morto manca la certezza, perché pochissimi degli uomini che combatterono al suo fianco sono sopravvissuti: gli altri furono uccisi in combattimento o massacrati senza pietà dopo la resa dai soldati americani il 14 luglio 1943. E anche il suo nome è incluso in quell’elenco di italiani e tedeschi dati per dispersi ma in gran parte ammazzati a freddo dai fanti statunitensi, che avevano eseguito alla lettera l’appello del generale Patton a «non fare prigionieri». Così per la prima volta comincia a chiarirsi il mistero sulla fine di Ludwig “Luz” Long, l’atleta tedesco diventato il simbolo universale della sportività.
Nelle Olimpiadi di Berlino del 1936 Long, biondo e ariano, sfidò il nero Jesse Owens nel salto in lungo. Il suo rivale aveva già fallito due salti: un altro errore e l’oro sarebbe stato certo. Invece il tedesco andò dall’avversario e gli suggerì di anticipare lo stacco: consiglio accolto dall’americano con una prestazione da primato. Davanti allo sguardo infuriato di Adolf Hiltler, il saltatore biondo fu il primo ad abbracciare il vincitore e congratularsi con lui: immagini che ancora oggi in tutto il mondo incarnano lo spirito di De Coubertin. Luz e Jesse diventarono amici ma il tedesco pagò a caro prezzo il suo fair play: allo scoppio della guerra fu mandato al fronte senza riguardi e morì in Sicilia.

Divieti


Jena
Solo i vescovi italiani potevano
vietare di cantare al funerale
di un cantante.

giovedì 1 marzo 2012

In morte di Lucio Dalla

Qui tutto il mondo sembra fatto di vetro e sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio. (Da Futura di Lucio Dalla, Bologna, 4 marzo 1943 – Montreux, 1 marzo 2012)
Un giorno il mio professore di religione al liceo, un giovane prete che veniva dal Nord, venne in classe con delle fotocopie che aveva fatto dai testi di sue canzoni. Destarono più interesse di bibbia e vangelo.
Futura - Lucio Dalla by L.Dalla on Grooveshark