lunedì 5 settembre 2011

Bundesverfassungsgericht



La Corte Costituzionale Federale Tedesca il 7 settembre si pronuncerà sulla legalità degli aiuti alla Grecia. Il 5 luglio scorso, infatti, ha accolto 15 reclami (in origine erano circa 50) presentati da diversi accademici e politici del Paese.
I querelanti sostengono che i versamenti per Grecia, Irlanda e Portogallo eseguiti nell'ultimo anno violerebbero la clausola di non salvataggio dell'Unione Europea, secondo la quale né l'Ue né alcun altro membro può farsi carico delle responsabilità dei singoli governi. Un querelante, il professore di diritto Karl-Albrecht Schachtschneider, ha dichiarato esplicitamente che l'euro ha fallito e che spera che la Corte rifiuterà un sistema «che porterà non solo al disastro economico, ma anche all'instabilità politica in Germania e in tutta Europa». 
«A Karlsruhe non si discuterà del futuro dell'Europa, che spetta ai politici», ha dichiarato il Presidente della Corte Andreas Vosskuhle. «Noi dobbiamo considerare i limiti imposti dalla Costituzione al regno della politica». 
Secondo la maggior parte dei costituzionalisti tedeschi, è poco probabile che la Corte bloccherà la partecipazione del governo a tutti i salvataggi o che lo costringerà a venire meno agli impegni presi. In molti, però, si aspettano l'imposizione di condizioni più restrittive per gli aiuti futuri. 
La decisione è così delicata che il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble si è presententato alla prima sessione, sostenendo che la scelta del governo Merkel di impegnare i fondi di salvataggio «era necesaria e giusta», uno strumento per salvaguardare l'euro. «Non stiamo solo difendendo l'unità europea, il mercato e la moneta comune, ma il benessere e la sicurezza sociale delle persone che vi fanno parte», ha aggiunto. 
Insieme al fondo monetario internazionale, l'Ue ha approvato pacchetti di salvataggio verso Grecia, Irlanda e Portogallo, dall'anno scorso, per un totale di 273 miliardi di euro. (Fonte: Famiglia Cristiana)
Finora si è trattato, in realtà, di salvare le banche più che i Paesi, quelle maggiormente esposte con titoli di stato "tossici". Tremonti negli ultimi giorni ha ricominciato timidamente a parlare di Eurobond; l'idea espressa da Noelling anni fa potrebbe essere rispolverata. E' una Guerra tra banche e cittadini, tra associazioni private e Stati. Questa sarà una settimana decisiva per Berlusconi, l'Europa e tutti noi.


Per approfondimenti, vi invito a leggere questo

3 commenti:

  1. Ti sembra anche a te, da qualche anno, di stare vivendo la Storia in movimento tumultuoso? E' una sensazione eccitante, ma io preferivo immaginarla quieta come il mio gatto diabetico.

    RispondiElimina
  2. Bisognerebbe chiedere ad un bambino informato sui fatti. Il tempo, si sa, scorre più velocemente invecchiando.

    Sarà un decennio interessante, comunque.

    RispondiElimina
  3. Te la ricordi la storia del pazzo del villaggio che apre certe strade?
    Ecco i Tedeschi abbondano sempre, sono cinque, i loro.

    RispondiElimina