lunedì 26 settembre 2011

Petulante Brunetta

Quando Tremonti è entrato nell'occhio del ciclone, con i giornali del capo che gli hanno dato l'assalto, Brunetta si è ricordato del suo amico e collega ministro ed ha iniziato a scrivergli delle lettere. Incontrarlo no, non si sa mai. Cinque missive ufficiali finora, dal 15 settembre, nelle quali Renato dà del "tu" a Giulio e gli chiede conto dei suoi ritardi. Ce ne informa lui stesso tramite il sito internet del Ministero e, per conoscenza, attraverso diverse agenzie di stampa e giornali. Se ne ricorda ora, lui. Si sarà sentito escluso, avrà voluto comunicare al mondo la sua (p)e(r)sistenza in vita, vorrà proporsi, o vendicarsi. Chissà.

Le lettere riguardano:

- carta d'identità elettronica (tre solleciti in sette giorni)
- ricetta medica digitale
- pagamenti informatici alle PA


Tutta roba che, proprio in queste settimane, è diventata improvvisamente di fondamentale importanza, dopo anni avuti a disposizione per realizzarla parlandone a quattr'occhi (un modo lo si trovava) con il collega. Mi piacerebbe che Tremonti si dimettesse e gli rispondesse per le rime.


Oggi rilascia un'intervista ad A. Cazzullo, per Il Corriere Della Sera.

«Tremonti resti ma basta antibiotici
Ci vogliono le vitamine delle riforme»
Brunetta: Silvio è il medico, decide lui la cura. No alla patrimoniale dei poteri forti.


Aggiornamento
Evidentemente, questa settimana era stata studiata: QUI

2 commenti:

  1. Tremonti lo detesta e lo sanno tutti, pure lui.
    Sceneggiate ne abbiamo pure abbastanza.
    E' il solito fantuttone.

    Rilevo che fa sempre delle metafore idiote.
    Perchè gli antibiotici sono le riforme, la manovra che hanno fatto loro si chiama epidemia.
    E Berlusconi non è il medico, è l'ebola.

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  2. A quanto pare, l'aveva studiata bene. E' su tutti i giornali.

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