domenica 28 agosto 2011

Wanted

Ma quale padre della patria? Quale Dio caduto in terra? Per tanti bambini libici Gheddafi è sempre stato una sorta di spauracchio, incarnava l'equivalente del nostro lupo mannaro o dell'orco cattivo. E adesso che non spaventa più, tutti lo sbeffeggiano, e vorrebbero vederlo morto, magari impiccato, come in parecchi disegni che hanno realizzato gli alunni di una scuola elementare di Bengasi, ai quali abbiamo chiesto di rappresentarcelo. Un mostro. E' questa l'immagine che esce dalla mente e dalla fantasia dei piccoli bengasini: un mostro collerico e crudele, che con il suo sguardo ad asola e la sua voce roca terrificava chiunque. E adesso che il "leader della rivoluzione"è diventato un fuggiasco, i bambini si vendicano.Dice Sagida, otto anni, salopette di jeans e capelli castani raccolti in lunghe trecce: << A me non ha mai fatto paura, neanche quando era il padrone di tutto. Adesso scappa. Spero proprio che i nostri l'acchiapperanno e poi lo uccideranno>>. [...] (Pietro Del Re, Bengasi)
I Bambini di Bengasi disegnano Gheddafi. Il viso, la shiashia -quella specie di fez morbido - sulla testa, due rotondi scarabocchi di capelli tinti di nero che sbucano ai lati - come il nostro sor Pampurio, per chi ha l'età di ricordarlo. Il disegno è così stilizzato e variato che si capisce che avevano imparato tutti a farlo, quando era un compito di devozione per il padre della patria, e ora lo rifanno, ma gli storcono la bocca all'ingiù e lo appendono a un patibolo, o gli mettono al collo una corda i cui anelli salgono come un fumo. Oppure lo disegnano intero e già piegato, con la djellaba e le braccia alzate, mentre una grossa bomba dal cielo sta per colpirlo. Oppure come un cane, credo: cane è un insulto sanguinoso, rinfacciato al rais che non smette di urlare che i ribelli sono topi. A Gheddafi-cane viene cavato un occhio (mi pare. ma so che per interpretare i disegni dei bambini bisogna avere ancora cuore di bambino, e non è facile). Il nome GADAFI, è scritto in stentate lettere latine, e dunque c'è l'intenzione di destinarlo a spettatori lontani. [...] (Adriano Sofri)
Perle pubblicate su La Domenica di Repubblica.
Non so proprio da dove cominciare, a ridere, per il disgusto.

Come faccio spesso, soprattutto in certe pubblicazioni, guardo prima i "disegnini". Quel "Gadafi", in effetti, aveva attirato la mia attenzione. Poi ho visto la foto con la scrittura in arabo. Quindi, ho iniziato a leggere i due "intellettuali", e mi son spanciato. Non credo sia necessario uno psichiatra infantile o un grafologo per smascherare manipolazioni evidenti agli orbi.


Gheddafi ha ancora un centinaio di miliardi di dollari a portata di mano, tra moneta, depositi in paradisi fiscali (anche Roma, chissà), diamanti e tonnellate d'oro nascoste nel continente africano. Dell'Inghilterra e della banche europee, a differenza di Chavez, non s'è mai fidato molto.

Tra tanti pupazzi, il "cane deriso" non ha voluto neppure togliersi lo sfizio di mettere qualche taglia. Finora, almeno.


Ho appena letto delle amazzoni "gheddafine" che lo accusano di averle stuprate. Chissà di cosa non saranno capaci le "olgettine" quando verrà il tempo.

2 commenti:

  1. Le strade retoriche per arrivare al grande pubblico sono sempre due.
    O le donne o i bambini.
    Considerato che Aisha Gheddafi ha bruciato le donne restavano i pargoli.

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  2. Ci sarebbero pure gli animaletti domestici. Zucconi, sempre ieri, raccontava dei cani dell'11 settembre, con tanto di foto commoventi.

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