giovedì 25 agosto 2011

Picchiati, rapinati e sequestrati

Picchiati, rapinati e sequestrati, vicino a Zawiya, Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera, Domenico Quirico della Stampa, Claudio Monici di Avvenire. Ora sono nelle mani dei lealisti. Ucciso l'autista.
La vicenda è raccontata così, quasi da tutti i "grandi giornali".
La fonte sarebbe proprio uno dei quattro, con una telefonata concessagli per l'Italia. Brutali, ladri e rapitori questi "lealisti" ("esercito" non andrebbe bene), ma fino ad un certo punto. Uccidono l'autista, l'unico presumibilmente del posto, ma non i contastorie che, invece, vengono portati via e rifocillati, neanche fossero in Aspromonte.


Ora arriverà la telefonata con la richiesta del riscatto, quella annunciante la liberazione o, invece, quella triste?


I quattro saranno stati utili agli uni o agli altri?
Sono in grado di distinguere un accento espresso in lingua araba o ricordarne qualche parola a distanza di settimane, anche senza i registratori rapinatigli?


Mi auguro per loro che riescano a fingersi idioti, di quelli utili.

Aggiornamento

Sono stati liberati. Vediamo che ci raccontano di bello.

3 commenti:

  1. Mi rendo conto che potrò sembrare insensibile, ma i fiumi di retorica seguiti a questa storia sono insopportabili.

    C'è chi è morto per restare umano e nessuno s'è presentato manco al suo funerale.

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  2. Quello de L'Avvenire ci ha tenuto a farci sapere di aver sentito (muoveva le labbra) il loro autista pregare prima di essere ammazzato. Sono certo che deve essersi interrogato anche sul raccontare o meno di un segno della croce, intravisto con la coda dell'occhio ovviamente.

    Ma lui non poteva far niente.
    Troppo giovane per meritarsi il paradiso.

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