sabato 20 agosto 2011

L'alba della sposa del mare

"Fajr Arous Al-Bahr" è la traslitterazione dall'arabo del nome dato dai sedicenti ribelli all'operazione che dovrebbe portare alla presa di Tripoli, l'antica sposa bianca del Mediterraneo. Non un codice, quindi, visto che il riferimento storico alla città appare chiaro. O forse sì?

"Odyssey Dawn" fu la scelta semi - casuale per la parte che toccava agli Americani nell'operazione internazionale. Figlia di "Iraqi Freedom", nipote di "Enduring Freedom", pronipote di "Desert Storm". Combinazioni di parole che non diano pretesti a critiche da parte della stampa (vedi "Infinite Justice").
I giornali italiani, a differenza che in Francia o in Inghilterra, non propongono un proprio nome ma si accodano con traduzioni spesso improbabili, come "Odissea all'alba".

Ritorno, quindi, all'alba della sposa del mare e mi chiedo chi mai abbia sentito il bisogno di servirsi di un nome per l'impresa, un nome che utilizzi una delle due parole americane già scelte. Chi è stato in Libia, o chi si informa da giornalisti che non siano "embedded", sa del vasto consenso che Gheddafi ha sempre avuto, conosce quali siano state le condizioni economiche, culturali e sanitarie della popolazione. Ha visto gli omaccioni con vestiti yankee, rayban ed armi semiautomatiche alla guida dei "ribelli" di Twitter.

L'ipocrisia occidentale nei confronti del "beduino" ad un certo punto ha preso altre strade. Chi s'era accordato con i potenti per fare il lavoro sporco viene eliminato, come avvenuto con Saddam. Pazienza per i profughi che invaderanno l'Europa.

Sarà un caso, ma con "Arous Al-Bahar", oltre a numerosi ristoranti ed alberghi nord africani, si indica anche una piattaforma della Hess.


Aggiornamento

Amici, compagni di scuola e di accademia militare, poi insieme nel golpe del 1969: Muammar Gheddafi e Abdel Salam Jalloud in questa foto scattata a Tripoli nel maggio 1975 (Afp)


Jalloud è sbarcato a Roma ma è atteso a Bengasi dai "ribelli". L'uomo che per quasi 25 anni è stato il più potente e temuto nella Jamahiriya, dopo il Colonnello ovviamente. E che per altri 19 anni ha vissuto in silenzioso confino in una villa di Tripoli, per aver perso il favore di Gheddafi a causa di divergenze politiche, dell’avanzata dei figli del Qaid, dei sospetti di questo sulla fedeltà dell’amico.

5 commenti:

  1. Le parole sono strane, si lasciano sempre dietro una scia personale.
    Per quanto ce ne siano migliaia tendiamo a scegliere sempre quelle che ci rappresentano meglio, è snche quello un esercizio di stile che ci rende riconoscibili al mondo.
    Diciamo pure che gli Americani lo sono fin troppo.

    Poi se devo dirtela tutta io non credo alla storia delle rivoluzioni che partono da twitter, facebook o dai vari pod.
    Semmai la rete diluisce non rafforza.

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  2. "Il Linguaggio parla".
    "Sein und Zeit". M. Heidegger - 1927

    Sì, le rivoluzioni si fanno col sangue ed il sudore. Gli odori dell'altro e del vicino.

    Il nemico vero, quello da abbattere, deve puzzare. A pochi metri dal tuo naso.

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  3. Lo stesso nome dell'operazione per liberare Tripoli, «Alba della sposa del mare» (Fajr Arus al Bahr), coniato dallo spirito poetico e focoso degli autoctoni, vuole suggellare l'autonomia della rivolta libica e la sua intima sintonia con lo spirito della legalità internazionale. Ormai siamo alle battute finali per il dittatore più longevo del Medio Oriente, al potere da 42 anni.

    Indovina chi l'ha scritto oggi?

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  4. E' un rigore a porta vuota, lo sai, si?

    Lo spirito poetico dei Libici mi è nuovo.
    Forse confonde le poesie sulla Libia con quelle della Libia.

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  5. Ci sono sport in cui l'assist conta come la realizzazione. LOL

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