sabato 27 agosto 2011

I cretini non sono più quelli di una volta

“Un tempo (secoli fa) queste cose succedevano con una certa frequenza. Per ragioni impalpabili, di solito per iniziativa di alcuni che io chiamo per semplificare cretini. Dei quali ricordo le facce: lisce e tranquillizzanti e a volte anche allegre e ammiccanti. Insospettabili e veloci a rientrare nella normalità espressiva dopo qualche momentaneo tic: un colpo a sistemare i capelli, una lisciata con l’indice sul naso, una grattatina all'orecchio. Poi sgambavano elastici verso le loro Bmw, sorridenti e consapevoli
di sé. Partivano a razzo dopo un paio di sgassate.
È più difficile oggi riconoscere i cretini, quei cretini lì. Hanno sempre la Bmw. Ma non sono più quelli di una volta.”
Oggi, in effetti, molti riescono a dissimulare. Raramente sbagliano i verbi, azzeccano la consecutio, non si fanno mancare le citazioni dotte. Un fiorire di paroloni, spesso accondiscendenti, grafomani e logorroici.

"Uno con una certa cultura", si potrebbe pensare. Una laurea, forse due, "certamente intelligente". E via il cappello quando passa, sull'attenti, o poco ci manca.

Invece no.
Un somaro bardato come se fosse un purosangue. La carrozzeria di una Ferrari con dentro una cinquecento. Quando inizia la corsa si sente il raglio, anche del motore, e la finzione cade. Un cretino, fatto e finito. Poteva dirlo prima.

8 commenti:

  1. La misura la fa il metro.

    Per metro, preferisco la capacità di far da critica alla laurea.
    Mi hai fatto venire in mente uno di Pol, per inciso.

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  2. Solo uno?

    Aggiungo che i cretini d'oggi sono identici a quelli di ieri almeno in una cosa: non sono in grado di capire ironia e sarcasmo a loro dirette.

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  3. Beh, tu di grafomani quanti ne ricordi?


    L'ironia e il sarcasmo sono fatti a piani.
    Se non riesci a salire il primo dubito si possa proseguire oltre.

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  4. Grafomani in quel posto che inizia con la "p", dici?

    Me ne vengono in mente almeno tre, nominali.
    E' possibile, e molto probabile, che sia la stessa mente (si fa per dire).

    In effetti, riflettendoci, verrebbe da chiamare la neuro.

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  5. Edmond Dantes.
    Per me rappresenta il grafomane tipo.

    Gli altri due?

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  6. Avevo pensato proprio ad Edmond, infatti.
    L'ho beccato pure da altre parti, stesso alias uguali lenzuolate.

    C'è poi quel Mauri.
    Che nick, pare la "Titti" che a Napoli vuol dire qualsiasi cosa, e spesso "capera".
    Velocissimo, deve avere almeno tre mani, come la Tricherusa. Appuntato o chattatore di lungo corso.

    E la SuperMod, che per attaccarsi ad un cavillo utilizza una risma intera di A4.

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  7. Titti mi fa troppo ridere.
    In genere evito chi non distingue tra merda e cioccolata.
    A Napoli c'è un altro detto, ma è molto meno 'fine' di questo.
    Te lo evito.

    Stendiamo un piumone pietoso.

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  8. Questo, invece, è proprio come quelli di una volta. Un classico.

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