lunedì 6 febbraio 2012

Zamparini importa imprenditori

Foto GETTY


Maurizio Zamparini, dopo aver venduto ai francesi della Conforama la catena commerciale Mercatone Zeta da lui stesso fondata, ha molto denaro da investire. Il calcio gli fornisce da molti anni quella visibilità necessaria per gli altri suoi affari, quelli produttivi. Un'idea sulla quale sta cercando di coinvolgere tre uomini che vengono da lontano: i sauditi Ahmed Zubeidi (AmaGroup) e Abdulrahman Owidan (Owidan Group) e l’indiano Shabbir Vakil (Al Vakil Group), ieri ospiti a Palermo. Il primo di questi - nella foto in alto - proclama: «Lo scudetto in tre anni con un investimento iniziale tra i 100 e i 200 milioni di euro». Il 15 marzo verrà inaugurato il centro commerciale del patron rosanero nel quartiere Zen. Per quella data potrebbe essere noto il nome del primo investitore saudita disposto a entrare nella società rosanero: sarebbe l’apripista a una vera e propria cordata.

«Loro sono impegnati 
a investire in un Paese che ha perso credibilità nell’ultimo periodo, cosa che noi italiani non meritiamo, e siamo diventati amici. Ahmed è colui che mi procaccia investitori di grosso livello e divertendomi ho parlato con loro del Palermo. Spero che possano appassionarsi al calcio che non regala ricchezza, ma visibilità. Gli arabi hanno i soldi, ma non la visibilità. Mi auguro che il Palermo possa giovare di questo aspetto, perché se dovessi riuscire in questo intento, taglierei il traguardo più importante per questa città»Queste le parole di Zamparini.

Sono in gioco
 investimenti pari a 5 miliardi di euro in vari settori (dal turismo al comparto energetico). Ahmed Zubeidi, che fa da collante con il mondo mediorientale, conclude: «Si è creata una relazione forte con Zamparini. Gli obiettivi principali sono due: realizzare opportunità di business in Italia e ricercare investitori per il Palermo. L’intento è portare la squadra entro tre anni ad alti livelli e poter ambire al titolo nazionale. Il primo investimento sarebbe di 100-200 milioni di euro». Un progetto a medio-lungo termine, nel quale l’attuale presidente resterebbe al comando ma rinforzato contro quelli che lui stesso definisce «poteri forti» (a margine ha anche annunciato una querela al direttore generale delle Entrate Befera che gli ha dato del «noto evasore»). «Mi hanno chiesto di rimanere. Con 100-200 milioni non so se vinceremo lo scudetto, di sicuro non avremmo venduto Pastore. Spero, però, di combattere un sistema che premia le big. Ci ispireremmo all’Arsenal con giovani e gente di esperienza».

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