sabato 11 febbraio 2012

"Osteria del Vaticano"

di Marco Travaglio

In alcune redazioni molto supponenti e poco sportive, quando un altro giornale trova una notizia in esclusiva (“scoop”), invece di riprenderla per farla conoscere ai propri lettori citando la fonte, si fa come la volpe con l’uva (voce del verbo “rosicare”). Si va a caccia di qualcuno che smentisca per dire: “La notizia è falsa. Del resto, se fosse vera, la sapremmo anche noi, anzi l’avremmo saputa per primi”. L’altra sera, appena SantoroRuotolo hanno preannunciato lo scoop di Marco Lilloi rosiconi si sono messi subito all’opera. La loro speranza era che il documento pubblicato dal Fatto fosse falso. Purtroppo padre Lombardi ha confermato che è autentico, anche se contiene “farneticazioni che non vanno prese sul serio”. Ma allora perché far leggere al Papa farneticazioni da non prendere sul serio? Per fargli uno scherzo? Forse perché il mittente è un cardinale e riferisce le parole di un altro cardinale. Se ci sono cardinali farneticanti, forse è il caso di pensionarli.
In ogni caso, per quel che riguarda il Fatto, una volta confermata l’autenticità del documento, nessun’altra “smentita” è possibile. Se Romeo non ha detto quelle cose, o le ha dette ma non sono vere, qualsiasi smentita va indirizzata a chi ha inoltrato l’appunto al Papa (il cardinale Castrillón).
Non certo al Fatto , che ha pubblicato un documento autentico. Punto. Ma i rosiconi non si perdono d’animo e giocano con le parole. Repubblica, per nascondere le parole “Fatto” e “quotidiano”, si esercita in tripli salti mortali carpiati con avvitamento. Occhiello sul giornale: “In tv spunta un documento: ‘Attentato al Papa’”. Ecco com’è nata la notizia: è spuntata. Sito repubblica.it : “‘Notizie prive di fondamento’. Il cardinale Romeo smentisce la rivelazione del Fatto ”. Smentisce? Romeo conferma persino il “viaggio privato in Cina a metà novembre”. Smentisce “quanto gli viene attribuito”. Ma va?
Qualcuno poteva pensare che un cardinale ammetta di aver detto in giro che stanno per uccidere il Papa? Più correttamente il corriere.it evita la parola “smentita” e titola: “Il complotto (presunto) contro il Papa e il mistero di quel viaggio in Cina”. Che è la vera materia del contendere. Invece il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, va in tv e dice che il documento non meritava quel risalto: cioè, in un paese dove anche i sospiri dell’ultimo ecclesiastico su qualunque argomento dello scibile umano finiscono su tg e giornali, un appunto consegnato da un cardinale al Papa su un complotto per eliminarlo va nascosto. Magari in un breviario. Certi vaticanisti sono letteralmente costernati dinanzi a questo oggetto misterioso chiamato “notizia”. Andrea Tornielli della Stampa ammette che il documento è “autentico ma sconclusionato”, poi però lamenta che “sia a disposizione dei media” (forse voleva dire “del Fatto ”).
Idem il messaggero.it : “Da qualche tempo a questa parte dalla Segreteria di Stato vaticana escono documenti riservati”. Anche per il giornale.it lo scandalo non è il documento, ma la pubblicazione: “Il mistero del complotto per uccidere il Papa: chi ha dato il documento ai giornali?” (forse voleva scrivere “al Fatto ”). Poi il sallustionline rivela che “il Vaticano stronca sul nascere lo scoop del Fatto ” e conclude: “Non sappiamo cosa ci sia di vero nello scoop del Fatto ”. Ah, non lo sapete? Ve lo diciamo noi: è tutto vero e il Vaticano non stronca un bel nulla. Il sito dell’Unità non l’ha presa bene: “Se voleva attirare l’attenzione, il Fatto Quotidiano ci è riuscito...
L’annuncio è stato dato in collegamento con Servizio Pubblico di Santoro (sostenuto dallo stesso Fatto )”. Ecco perché il Fatto dà una notizia: per “attirare l’attenzione” (dev’essere per questo che, al contrario, l’attenzione sull’Unità è piuttosto al ribasso). Ed ecco perché Santoro la anticipa: perché è sostenuto dal Fatto . L’idea che un giornale e un giornalista diano una notizia perché è il loro mestiere, non sfiora neppure l’house organ del Pd. Meno male che c’è Libero , che stacca tutti di parecchie lunghezze: “Travaglio ‘uccide’ il Papa. Vaticano: tutta fantasia”. Ma forse si confonde con l’attentato a Belpietro. (Il Fatto Quotidiano, 11 febbraio 2012)



Oggi su Il Giornale Paolo Rodari scrive: [...] Il cardinale colombiano Darío Castrillón Hoyos «non parla coi giornalisti» dice il suo segretario personale. A
parlare, infatti, è l’appunto «confidenziale» che l’ex prefetto del Clero ha inviato il 30 dicembre scorso al Papa e che ieri il Fatto quotidiano ha pubblicato per intero. [...]
Fanno seguito diverse pagine di "approfondimento".



Antonio Socci su Libero non può fare diversamente: [...] Cosa c’è di vero nel «rapporto segreto» sul presunto complotto contro il Papa che sarebbe stato «rivelato» in Cina dal cardinal Romeo, arcivescovo di Palermo?
Cosa pensare dello scoop del Fatto che paventa un attentato mortale al Pontefice entro novembre 2012? E come va interpretata  tutta questa vicenda? A quanto pare quel rapporto in tedesco sul viaggio in Cina del cardinale Romeo, arrivato al cardinale Dario Castrillòn Hoyos, è stato effettivamente da lui “girato” alla Santa Sede [...]


Aggiornamento

Corazzieri e guardie svizzere
di Marco Travaglio
Oddio, c’è una notizia e non so cosa mettermi.
Mentre la stampa di tutto il mondo la rilancia, il giornalismo italiano, attonito dinanzi all’Ufo, s’interroga su come neutralizzarlo. E, non potendo dire che il documento del Fatto è falso (il Vaticano conferma che è vero), si arrangia come può.
Massimo Franco. Il corazziere del Corriere, sempre teso ai moniti del Quirinale, indossa in fretta e furia la divisa da guardia svizzera, con elmetto e alabarda. E scrive in codice cifrato: “C’è un’incognita annidata sullo sfondo dei rapporti tra Vaticano e Stati Uniti…”. Parla di tutto, del prossimo Concistoro, del nuovo nunzio apostolico in Usa, delle voci su Bertone, di “piccole vendette ” e “regolamenti di conti”, “una situazione opaca che rende plausibili persino le veline più improbabili”. Non una sillaba sull’appunto pubblicato dal Fatto. Per capirci qualcosa, urge cifrario. O breviario.
Avvenire. Il giornale dei vescovi sbatte in prima una notiziona: “L’Italia batte i denti”. Incredibile: d’inverno fa freddo. Per trovare la notizia del giorno bisogna munirsidi Tom-Tom e arrampicarsi fino a pag. 19: “Complotto 
anti-Ratzinger? Padre Lombardi: farneticazioni”. Nelle 10 righe di testo, è tutta una smentita alla “notizia del Fatto”, che però non viene spiegata. Cosa smentisce il Vaticano? Mistero doloroso.
Marco Ansaldo di Repubblica è affranto: il documento “fa soffrire il Pontefice” e “storcere la bocca a tutti in Vaticano, dalle stanze del Papa, alle Logge riservate alla segreteria di Stato, fino agli ingressi dove la Guardie svizzere stazionano sotto la neve”. Ecco, ha visto piangere anche le guardie svizzere: dopo il pianto greco, abbiamo il pianto svizzero. Il bene informato sostiene che il card. Romeo in Cina ha parlato con “interlocutori cinesi” che, essendo cinesi, l’hanno frainteso. Peccato che il documento parli anche di “uomini d’affari italiani”. Che abbiano dimenticato la lingua italiana?
Vittorio Zucconi. Il creativo inviato di Repubblica a Washington (spesso a Roma) parla nel blog di “Angeli e bufale ” e fa lo spiritoso sui “Dan Brown all’amatriciana”. Resta da capire che avrebbe fatto il nostro maestro di giornalismo se si fosse eccezionalmente imbattuto in una notizia: un appunto consegnato al Papa da un cardinale, in cui si accusa un altro cardinale di spifferare in giro complotti contro il Papa e la prossima morte del Papa. Se lo sarebbe mangiato a colazione?
Mario Sechi. Il direttore del Tempo titola: “Il Papa e le notizie di Nostradamus”. Poi, su twitter, mostra di aver capito tutto: “Riepilogo: il Papa muore tra 12 mesi, a dicembre il mondo finisce, Jobs è vivo e sulla luna non siamo mai andati”. E Sechi è un giornalista.
Gianni Gennari. L’ex prete del dissenso passato intarda età al consenso (scrive su Avvenire), si confida col Secolo d’Italia, organo Pdl. Titolo: “Dal Papi al Papa: il Fatto cambia bersaglio. L’antiberlusconismo non tira più. Per risollevare le vendite il giornale di Travaglio s’inventa un complotto per uccidere Ratzinger”. Con la complicità di due cardinali, s’intende.
Menichini&Cappellini. I due noti desertificatori di edicole (su Europa e Riformista), twittano e ritwittano nella speranza che almeno lì qualcuno li legga. Menichini: “Lo scoop del Fatto: entro 12 mesi, se rimani in cinta (staccato, ndr) oggi, ti nascerà un bambino/a”. Cappellini: “’Farneticazione che non va presa sul serio’, dice Vaticano sul papacidio. Il Fatto esulta”. A quel punto interviene un altro celebre sfolla-lettori, Polito El Drito: “Vogliono ammazzare il papa, lo mettono per iscritto, ma in tedesco così lo capiscono in pochi”. Tanto lui non capisce manco la traduzione in italiano. (Il Fatto Quotidiano, 12 febbraio 2012)

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