lunedì 19 marzo 2012

Infrastrutture in Italia

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Fonte: Eurostat, 2011
Elaborazione grafica: La Repubblica

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Fonte: elaborazione Censis su dati Ance
Elaborazione grafica: La Repubblica



Negli anni '90 eravamo all'avanguardia in Europa, poi il buio, tra tante chiacchiere. Il programma di infrastrutture strategiche varato nel 2004 è stato completato solo per il 9,9% e mancano più 200 miliardi di copertura
finanziaria. Quasi metà delle scuole italiane manca d’agibilità. Che fare? «Serve un decreto Sblocca-Italia», dice Giuseppe Roma direttore generale del Censis che oggi presenterà in un articolato studio la sua proposta al governo. Obiettivo: riaprire i cantieri necessari per fare da volano alla crescita del pil.

Di cose da fare in Italia ce ne sarebbero davvero tante, con la possibilità concreta di impiegare moltissima forza lavoro. Edilizia pubblica e privata da rifare secondo criteri moderni che mirino anche al risparmio energetico. Una rete di trasporti che possa migliorare la vita dei pendolari e dei turisti. Banda larga per il telelavoro. Piano Energetico Nazionale. Vie del mare (e dei corsi d'acqua interni alla penisola) degne di questo nome. Piano Turistico Nazionale che sfrutti appieno le ricchezze del nostro Patrimonio artistico.

Altro che TAV.

9 commenti:

  1. Appena ho tempo cerco la dotazione infrastrutturale per regione.
    Può essere utile a spiegare le ragioni di questo rallentamento.

    A presto.

    Maria.

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    1. Ottima idea, mi faresti un favore.
      Tempo fa ebbi a discutere proprio di questo con una di quelle leghiste che si riferiscono agli "altri" con "Itaglia".

      Entra in gioco la "statistica" di Trilussa.
      E son dolori per tanti.

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    2. Certo però che utilizzare il verbo "discutere" in riferimento una leghista è un eufemismo. Al limite ella ha potuto grugnire.
      Appena trovo qualcosa di interessante pubblico.
      Il punto non è solo nel pollo di Trilussa, ma anche nella scelta di non investire piuttosto che farlo in determinate aree del Paese.

      Maria.

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  2. Il problema è che CERTE aree del Paese ormai non sono più del Paaese, ma della criminalità organizzata

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    1. A me pare che la criminalità organizzata in CERTE aree del Paese indossi ancora gli abiti di una volta, in ALTRE vesta più alla moda. Con gli stessi risultati per gli onesti.

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    2. Yuma dovresti specificare meglio. Ti riferisci all'area del paese vessata dalla criminalità organizzata o quella dove essa va a reinvestire?
      Sai com'è, si tratta di posti diversi.

      Maria.

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  3. Mi riferisco a quell'area di Paese dove certe consuetudinni hanno permesso l'affinamento e l'esportazione di un qualcosa che ormai sta erodendo come un cancro il Mondo intero.

    Mi spaventa vedere come una cosa come il compromesso , tipico della mentalità meridionale, che con tutta probabilità nasceva con gli intenti nobili di avere valenza di tolleranza, si sia trasformato in un qualcosa che ucciderà l'uomo.

    http://www.youtube.com/watch?v=0n3QbSixqSg

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  4. Zdenek,

    Sembra che l'Eurostat non riporti i dati per tutti gli anni sulle ferrovie per regione e, relativamente all'alta velocità, non ci sono neppure i dati per stato.
    Mi chiedo Repubblica dove abbia realmente preso questi dati.

    Maria.

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    1. Grazie per aver verificato. La fonte era bene indicata sul giornale. Davvero strano.

      Ogni tanto nei loro articoli ripropongono i dati statistici.

      Controllerò.

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