sabato 28 gennaio 2012

Sallusti prova a rimorchiare lo Spiegel


Alessandro Sallusti, intellettuale e nipote di uno "finito a Salò senza essere stato fascista", sul giornaletto che gli han dato da dirigere ha provato a prendersela (anche oggi, con un altro titolone) con la Germania intera, attraverso un attacco allo Spiegel. La barchetta che tenta di rimorchiare la Concordia.
Già si copre di ridicolo nel momento in cui decide di parlare di un titolo (quello dell'articolo online) e pubblicarne un altro (la copertina del settimanale in edicola). Con il resto del suo editoriale e nelle pagine interne si affossa completamente. I Tedeschi, a differenza nostra, con i nazisti ed il nazismo hanno fatto i conti, senza consentire a molti gaglioffi di potere riciclarsi con altre casacche. 
Jan Fleischhauer, poi, letto con attenzione, ha voluto molto semplicemente esprimere quella che solitamente viene definita come "provocazione paradossale": parla della persistenza in generale dei luoghi comuni nella cultura diffusa, anche a proposito degli stessi tedeschi. La nota ufficiale dell'ambasciatore italiano in Germania (con il plauso - suppongo vibrante - del Presidente Napolitano) ed altre reazioni scomposte non fanno che evidenziare la coda di paglia di molti e l'incapacità, sempre più comune, di saper leggere e comprendere un testo scritto elementare. Questo vale anche per i lettori del settimanale tedesco che, con le loro rimostranze su internet, hanno costretto i curatori di quello spazio ad inventarsi un "guasto tecnico" che impedisse ulteriori invettive. Lascio a Flavia ed a M. Travaglio altri commenti.

Il giorno dell’amnesia
di Marco Travaglio
Ieri, per solennizzare il Giorno della Memoria, il Giornale è uscito con un numero da collezione, per soli amatori. Titolo di prima pagina: “Lettera ai tedeschi. A noi Schettino a voi Aushwitz”. E gigantografia della copertina dello Spiegel : una nave da crociera con la scritta “Kreuzfahrt in die Katastrophe”.
Scrive Sallusti, noto germanista di madrelingua: “...copertina sul caso Concordia e un titolo che non lascia spazio a equivoci: ‘Italiani mordi e fuggi’ letteralmente , ma traducibile come ‘italiani codardi’”. Non sappiamo chi sia l’interprete dal tedesco di Sallusti, forse il dottor Kranz tetesco ti Cermania. Ma il titolo di copertina dello Spiegel non lascia spazio a equivoci: “Crociera nella catastrofe” letteralmente, ma traducibile come “crociera nella catastrofe ”. L’articolo anti-italiano, peraltro paradossale, è uscito sul sito del settimanale. Ma il meglio è l’argomento (si fa per dire) usato da zio Tibia per replicare: “È vero, noi italiani alla Schettino abbiamo sulla coscienza una trentina di passeggeri della nave, quelli della razza di Jan Fleischauer (autore dell’articolo) di passeggeri ne hanno ammazzati 6 milioni... I tedeschi li abbiamo visti nelle nostre città obbedire agli ordini di sparare su donne e bambini”, e “noi poverelli li abbiamo aiutati prima a difendersi dall’Urss, poi a pagare il conto dell’unificazione delle due Germanie”. A parte le due ultime rivelazioni sallustiane, destinate a rivoluzionare la storia dell’Europa moderna, Tibia avrebbe potuto cavarsela con le parole del suo padrone, che mentre era alleato con fascisti e filonazisti, così apostrofò al Parlamento europeo il socialista antifascista e antinazista tedesco Martin Schulz“Le mie tv stanno preparando una fiction sui lager nazisti: la proporrò per il ruolo di kapò”. Nel 2008 Vauro immortala in una vignetta la contraddizione di un centrodestra che si dice filoisraeliano e poi candida fascisti dichiarati come Ciarrapico e la Mussolini. Il bersaglio è Fiamma Nirenstein, amica di Israele e candidata del Pdl nella stessa lista del Ciarra e della Ducia.
La vignetta la raffigura con tre stemmi sul petto (quello del Pdl; il fascio littorio e la stella di David, simbolo d’Israele) e la scritta “Fiamma Frankenstein”, perfetta sintesi satirica del mostro Pdl, composto da pezzi così incompatibili. Peppino Caldarola, sul Riformista , scrive che “Vauro disegna una vignetta sulla Nirenstein dove la definisce ‘sporca ebrea’”. Epiteto antisemita che Caldarola si è bellamente inventato. Vauro ovviamente querela lui e il suo direttore Polito, i quali vengono condannati a risarcirlo con 25 mila euro. A questo punto poteva mancare, contro l’ineccepibile e inevitabile sentenza, un articolo disinformato del Corriere, dunque di Pigi Battista? Non poteva. Scrive Battista che il giudice (antisemita pure lui?) ha sentenziato non a caso proprio “alla vigilia della Giornata della Memoria” e non ha colto la sottile ironia di Caldarola, che si è limitato a “criticare satiricamente una vignetta satirica”. Ecco, dire che uno ha scritto “sporca ebrea” quando non l’ha nemmeno pensato, è satira. Anche Macaluso dà il suo contributo alla scemenza: Caldarola mise fra virgolette la frase mai scritta da Vauro non per attribuirgliela, ma “per sintetizzarne il pensiero” (un caso di telepatia). Ieri il Giornale da collezione di Sallusti, sotto il titolo “Giorno della Memoria. Ecco come è fatto l’antisemita di oggi”, ospita a pagina 27 un articolo della Nirenstein, secondo cui Caldarola è stato condannato “per aver detto la verità”.
Intanto, a pagina 13, Littorio Sgarbi difende il nazi-console Vattani con due argomenti decisivi: Santoro ha cantato “Bella ciao” e Giorgio Bocca da ragazzo era fascista. Come dire: Vattani ha ragione perché oggi è sabato e mio zio ha le emorroidi. Il fatto che “Bella ciao” sia un canto della Resistenza, da cui è nata la Repubblica, e che c’è una lieve differenza fra un ragazzo fascista nell’Italia del 1942 e un console nazista nell’Italia del 2012, non sfiora neppure l’energumeno. Ma chissà cosa pensa la Nirenstein, a pagina 27, di Sgarbi a pagina 13, e cosa pensa Sgarbi a pagina 13 di Sallusti a pagina 1. Potrebbero persino scambiarsi i numeri di telefono. (Il Fatto Quotidiano, 28 gennaio 2012)


Aggiornamento
QUI "Valigia Blu" riassume la vicenda ed aggiunge la traduzione di un'intervista a Fleischhauer.

7 commenti:

  1. Uh ma sono linkata!
    Comunque si, quello che hai scritto e l'articolo di Travaglio che segue non fanno che rinfocolare il mio giramento di palle...

    Le traduzioni a cavolo di Sallusti poi me le ero perse...

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    1. E non è mica finita.
      Continua pure oggi scrivendo di "fuga dei Tedeschi da internet".

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  2. L'articolo di Jan Fleishhauer era decisamente e volutamente AMBIGUO. Questo lo dice un vero tetesco di Cermania. Studiatelo bene il tetesco prima di scrivere stupidate.

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    1. Quale sillaba della parola "paradossale" non sei ancora riuscito a comprendere?

      Non ho mai scritto, inoltre, che in Germania non esistono dei cretini.

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    2. Il gruppo "dossale" che va sostituito con "vento",
      cosicché il tutto diventa "paravento" e completando si ottiene " provocazione da paravento".

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    3. In conclusione, ritieni che la risposta di Sallusti ad un "blogger" in cerca di visibilità della versione online dello Spiegel sia stata appropriata oppure no?

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    4. Si, ritengo che sia stata appropriata, perchè le offese rivolte agli italiani, anche se camuffate erano ben evidenti:1-italiani tutti identici a Schettino, sbruffoni e codardi. 2- Gli italiani, ma che razza sono, rapportata a quella tedesca, naturalmente. Sallusti c'è andato giù pesante, ma le guerre giornalistiche si fanno per vincerle e comunque era arrivato il momento di stroncare l'anti-italianità decennale del nazi-spiegel. Lo Spiegel la deve far finita, nei nostri confronti. Adesso basta.

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