sabato 2 settembre 2006

La grande scacchiera: la mossa del cavallo

La Russia in un paio di anni, senza colpo ferire, è stata capace di diventare il primo produttore ed esportatore mondiale di petrolio.

Ha appena superato l'Arabia Saudita, le cui riserve stanno calando.

In Europa, a breve, se ne sentiranno le conseguenze.

Forse anche la Juventus avrà il suo nuovo magnate.

Putin, accerchiato da Paesi messigli alle costole dagli USA,
ha stretto accordi con Algeria, Venezuela, repubbliche ex-sovietiche dell'Asia centrale, e Iran.

Una mossa paragonata da qualcuno a quella del cavallo nel
gioco degli scacchi.

Accordi così saldi da far parlare di un Anti-OPEC.
Grande commissionaria: la CINA.
E gli scambi si fanno in EURO.

Grazie alle guerre di Bush, ha estinto in questi giorni
tutti i debiti contratti con le banche europee da Eltsin.
Avrebbe dovuto terminare nel 2015 ma all'epoca il barile di petrolio
costava 13 $, oggi 73$.
Ripagare il debito rafforzerà l'autorità internazionale della Russia come Stato
22 miliardi di dollari sborsati sull'unghia.
I creditori internazionali non potranno più impicciarsi
dei fatti suoi.


Tra le europee, Germania e Norvegia non sono state a guardare.
Qualcosa ha fatto anche la Francia.

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