venerdì 29 settembre 2006

L'America rende legale la tortura


Il 28 settembre 2006 sarà un giorno da ricordare. Per gli americani e per il mondo.
Il Parlamento ha approvato (253 / 168 alla Camera e 65 / 34 al Senato) il disegno di Legge proposto da Bush sulla tortura.
Dodici Democratici l'hanno sostenuta, un Repubblicano, Lincoln Chafee, si è opposto.

Al senato, Arlen Specter ha cercato di includere un emendamento che permettesse agli stranieri indicati come "nemici combattenti" di invocare la giurisdizione delle Corti statunitensi per verificare la costituzionalità o la legalità della loro detenzione.
Tentativo fallito per 51 voti contro 48. I Repubblicani non hanno alcun interesse nell'habeas corpus. Solo tre di loro, Chafee, Gordon Smith e John Sununu hanno votato l'emendamento. Il Democratico Ben Nelson ha votato contro.

Il Presidente avrà il potere di prendere le decisioni chiave per quanto riguarda l'applicazione della Convenzione di Ginevra e l'habeas corpus relativamente ai "nemici combattenti" di cui egli stesso ha fornito la definizione.
La CIA, quindi, potrà arbitrariamente detenere a tempo indeterminato chi fosse anche solo sospettato di favoreggiamento di attività ostili agli USA.
Potrà trattenerlo per decenni in prigione, se non procurargli la morte.

The Washington Post e The New Republic non usano mezzi termini nel condannare la nuova Legge.

L'America, da oggi, non avrà più niente da invidiare ai Khmer Rossi.

1 commento:

  1. A proposito della tortura dell'acqua il vicepresidente Dick Cheney disse ad un giornalista che lui non riteneva che “un tuffo in acqua” fosse una forma di tortura, ma piuttosto “uno strumento molto importante” per gli interrogatori.
    Questi sono quelli che una certa parte del "giornalismo" italiano rimpiange.

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