mercoledì 16 maggio 2012

Quelli della "radice quadrata"


Con tutto quello che succede, fa quasi sorridere la notizia che alcuni irriducibili del Pdl, introdottisi nella Commissione giustizia della Camera con il pretesto di farne parte, stanno tentando in tutti i modi di boicottare le nuove norme anticorruzione. Come il proverbiale soldato giapponese che proseguì in solitudine la seconda guerra mondiale non sapendo che era finita, questo manipolo si batte contro lo spettro del “giustizialismo” come se il capo fosse ancora assediato a Palazzo (Chigi e Grazioli) con i gendarmi che bussano alle porte. Come se quella stagione e quelle faccende non fossero acqua passata, appena una trascurabile pozzanghera di fronte allo tsunami che l’ha poi travolta e cancellata, la crisi economica, la recessione italiana, lo sfarinarsi dell’Europa.
Ridotto dal voto amministrativo alla propria radice quadrata, il Pdl non si rende conto che rischia di passare alla storia non solo come il partito di Berlusconi (che già non sarebbe gran cosa) ma come il suo ufficio legale, traslocato in Parlamento per semplificare gli iter. Qualcuno dovrebbe passare ai pidiellini barricati in Commissione giustizia le notizie del giorno, o perlomeno una notizia stampa degli ultimi quattro o cinque mesi, perché sappiano che, fuori di lì, non ci si occupa più di loro, e soprattutto non più del loro illustre cliente, da tempo prescritto, da tempo dimenticato. (L'AMACA, Michele Serra 16 maggio 2012)

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